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Ricerca Infestante

In questa sezione sono raccolte le informazioni scientifiche degli infestanti.
In particolare ciascun infestante è presentato secondo la classificazione tassonomica, la descrizione morfologia, la biologia e il comportamento, gli ambienti frequentati e i danni che può causare in caso di diffusione. 

 

Elenco infestanti :::

Locali di lavorazione, di stagionatura, magazzini.

::: Moscerini

Moscerini

Piophila casei (Linnaeus) Mosca del Formaggio

Ordine: Diptera | Famiglia Piophilidae

Descrizione morfologica

Adulto
Si tratta di un moscerino di piccolo dimensioni: 4,5 - 5 mm, di colore marrone scuro metallico con gli occhi composti rossi. Le antenne sono molto corte, tipiche dei Ditteri Brachiceri. L'apparato boccale è lambente succhiante.
Il torace presenta file distinte di peli e setole, presenti anche lateralmente sul corpo.
Le ali anteriori sono membranose e le posteriori (come in tutti i Ditteri) sono trasformate in bilancieri, strutture adatte a stabilizzare il volo.
Le zampe sottili sono di colore giallastro e coperte di spine corte.
L'addome è anch'esso di colore scuro e ricoperto di peli radi.

Uovo
Di forma ovale, sono lunghi 0,6-0,7 mm e larghi 0,2 mm, sono di colore bianco perlaceo.

Larva
La larva è di colore bianco-giallastro, con l'apparato boccale di colore scuro tendente al nero, di foggia particolare costituito da due uncini ricurvi verso il basso. È lunga circa 9-10 mm e larga 1 mm. Hanno un aspetto a forma di cono, largo all'estremità posteriore e stretto all'estremità anteriore, presentano un apparato boccale composto da due uncini utilizzati per raschiare il substrato e staccare pezzettini di alimento.

Pupa
Di colore bruno scuro, il pupario che la contiene è di forma ovale, lungo 3-4 mm e largo circa 1.5 mm.

 

Biologia e comportamento

Le femmine depongono 140-500 uova direttamente sulla carne o sul formaggio, queste schiudono in 23-54 ore, quando il range di temperatura varia da 15 °C a 27 °C.
Lo sviluppo larvale avviene in 14 giorni circa.
Le larve neonate sono subito attive, cominciano a nutrirsi e scavano gallerie tramite le quali si affossano nel substrato, portate allo scoperto sono in grado di saltare utilizzando gli uncini boccali.
Rifuggono la luce e hanno la tendenza di aggregarsi. Le larve mature abbandonano il substrato su cui si sono nutrite e si impupano circa 32 h dopo aver raggiunto un luogo asciutto e buio, nel caso non abbiano la possibilità di raggiungere il luogo ideale si possono impupare anche sui pavimenti di cemento. L'adulto emerge dal pupario circa dopo 12 giorni. Non sono molto longevi, vivono da 3 a 7 giorni.
Le temperature ottimali di sviluppo vanno da 25 a 30 °C.

Ambienti frequentati

Locali di lavorazione, di stagionatura, magazzini.

Materiali attaccati

La specie è detritivora, si ciba di materiale in decomposizione, si trova spesso cibarsi a spese di carne essiccata o lavorata (compresi i prosciutti crudi, le pancette e la carne di manzo salata), pesce anche affumicato e formaggi stagionati (in generale su prodotti ad alto contenuto proteico).

Note

Esemplari di Piophila casei sono stati rinevenuti su mummie egiziane
La loro caratteristica di cibarsi anche di materiale in decomposizione fa sì che siano prese in considerazione in Entomologia forense per determinare l'ora della morte.
Sono larve di Piophila casei quelle che si rinvengono nel formaggio sardo "casu marzu" e in quello piacentino "furmai nis", entrambi non commercializzabili.
A livello medico sono state segnalate delle miasi gastro-intestinali dovute all'ingestione di larve di mosca del formaggio: queste non vengono tutte uccise dai succhi gastrici per cui continuano a cercare di nutrirsi e provocano delle microulcerazioni con i loro uncini boccali.

Immagine Principale
<i>Piophila casei</i> (Linnaeus) Mosca del Formaggio

Danni

Lo stadio responsabile del danno è quello di larva.
Scanalature e piccole gallerie superficiali sono il prodotto del nutrimento delle larve di prima età, i formaggi infestati presentano parti molli e infossate, i prodotti carnei presentano delle goccioline di grasso che sgorgano dalla parte attaccata. Le larve appena nate scavano gallerie un superficie per poi passare negli starti profondi della derrata attaccata rendendola inutilizzabile.

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